Foto del 27 Novembre 2024
Studenti di terza della scuola secondaria di primo grado “Galilei” di Brendola a lezione di tutela dell’ambiente e di storia locale. Nell’aula magna della scuola si è tenuta una mattinata speciale dedicata a un’attività didattica del progetto “NutriMenti“, realizzato da Gruppo Pleiadi, Diakonia onlus, Bepart e finanziato da Fondazione Cariverona.
In cattedra sono saliti il capitano Anna Spallina, comandante del Nucleo investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Forestali di Vicenza, il carabiniere Giorgia Gravinese, del Nucleo Forestale di Schio, la Prof. Arcangela Murzio e il Dott. Giuseppe Visonà, entrambi studiosi e appassionati del territorio brendolano.
Un’esperienza, quella vissuta dagli studenti, all’insegna dell’interattività. Divise in piccole squadre, le quattro classi sono state invitate a rispondere, tramite un telecomando munito di pulsanti, ad alcune domande su alcuni luoghi simbolo di Brendola – la chiesa cosiddetta “Incompiuta”, la Fontana del Lavo, la Rocca dei Vescovi e Villa Vescova – e su alcuni concetti riguardanti la tutela dell’ambiente e, in particolare, degli alberi monumentali.
Sarà la seconda manche del quiz, effettuata a fine lezione, a decretare la squadra vincitrice.
Durante la mattinata, infatti, gli studenti hanno potuto ascoltare i relatori, acquisendo quelle informazioni utili a migliorare la qualità delle risposte.
Carabinieri Forestali, i paladini dell’ambiente
Alle rappresentanti dei Carabinieri Forestali, che hanno condiviso un video sulle attività condotte da questi reparti specializzati dell’Arma, il compito di illustrare i punti cardine dell’educazione e tutela ambientale. Ragazze e ragazzi hanno così potuto scoprire, tra le altre cose, che gli alberi monumentali, chiamati così per il loro valore paesaggistico, naturalistico, storico e culturale, sono numerosi anche nel Vicentino e possono essere segnalati anche dai cittadini attraverso un apposito modulo presente online. Sarà poi compito del Servizio Forestale Regionale, attraverso alcune perizie, valutare se quell’albero abbia i requisiti per essere definito monumentale e possa quindi godere della tutela prevista dalla legge.
Sempre grazie ai Carabinieri, gli studenti hanno poi imparato la regola delle 5 R per una gestione sostenibile dei rifiuti, ossia ridurre, riutilizzare, riciclare, raccogliere e recuperare. O quali possono essere le soluzioni per ridurre l’inquinamento, come acquistare prodotti a km zero, impegnarsi nel risparmio energetico, evitare l’uso di oggetti in plastica monouso, proteggere la fauna selvatica, risparmiare acqua e piantare alberi.
Insomma, concetti e nozioni per difendere più consapevolmente il territorio in cui viviamo e, più in generale, il nostro pianeta.
La memoria storica di Brendola
La Prof. Murzio e il Dott. Visonà si sono invece soffermati sulla storia e alcuni aspetti meno conosciuti dei quattro siti oggetto del quiz.
Gli studenti hanno appreso che la nuova chiesa di Brendola, che sarebbe diventata famosa perché, appunto, rimasta incompiuta, fu fortemente voluta da don Francesco Cecchin, sacerdote che giunse in paese nel 1912. Un progetto faraonico, con costi altissimi, che prese il via con la posa della prima pietra nel 1931. Tutta la comunità fu impegnata nella costruzione, avvenuta con la pietra cavata dalla priara esistente sul colle. I brendolani, per velocizzare i lavori, ebbero perfino il permesso del Vescovo di lavorare alla domenica. Ma poi venne la Seconda Guerra Mondiale, il cantiere si fermò e, fra una questione economica e l’altra, non venne più riavviato.
E che dire della Fontana del Lavo? Anch’essa è importantissima, perché da lì, nel 1890, il Conte Piovene fece partire il primo acquedotto di Brendola, il seconda di tutta la provincia di Vicenza.
La Rocca dei Vescovi, poi, ha una storia millenaria, visto che i primi documenti che la citano risalgono attorno all’anno mille, quando l’imperatore era Ottone III. Dell’antico castello restano poche vestigia, perché nel 1517 fu in gran parte demolito dalle truppe della Serenissima Repubblica di Venezia, affinché non cadesse in mano all’esercito della Lega di Cambrai.
Anche Villa Vescova, infine, ha una storia di continui mutamenti. Non tutti sanno, infatti, che fino al 1920 era una fattoria privata. Poi il fabbricato venne acquistato dalla parrocchia per ristrutturarlo e farne un asilo, che successivamente traslocò in un edificio più grande. E ancora oggi custodisce un piccolo mistero: la piccola grotta carsica presente nel giardino monumentale potrebbe essere stata utilizzata, nei secoli che furono, come via di fuga dalla sovrastante Rocca dei Vescovi? Una domanda che, per ora, resta senza risposta.
Tutti vincitori
Ah, ma come è andata poi a finire la seconda manche del quiz sottoposto agli studenti? Per la cronaca, con 1747 punti ha vinto un gruppo della classe 3D. Per l’impegno e l’attenzione dimostrati, sono state però premiate tutte le quattro classi coinvolte nel progetto, con altrettanti libri dedicati alla letteratura scientifica a misura di ragazze e ragazzi.
Ma ora l’avventura continua. Altre coinvolgenti attività aspettano gli studenti nell’ambito del progetto “NutriMenti”. Perché anche loro vogliono diventare paladini dell’ambiente e della storia locale, a servizio della loro comunità!